Arrivo ore 15.30 in loco. Scarichiamo alla bell’ è meglio quello che possiamo sul lungomare cercando di evitare le multe dei vigili appostati come falchi pellegrini. Normale, quando si parcheggiano le auto come fossero fette di prosciutto.
Mentre aspettiamo il buon Gabriel ci avviciniamo al palco per monitorare la situazione, un uomo di età indefinita (tra i 40 e i 75 dal peso di 45 Kg) addetto ai lavori socialmente utili ci chiede se siamo noi i predestinati a ripulire la spiaggia dalle cicche e dai bicchieri a mani nude.
Sventuratamente non siamo noi.
Visionato il palco (uno spettacolo, posto sulla spiaggia) visioniamo il cielo. Di umore pessimo. Dopo 49 gocce di pioggia si decide di smontare e coprire tutto. Dopo un ora e mezza e 56 gocce di pioggia totali si inizia a rimontare. Nel frattempo i Soundsick di Fabriano usano la luccicanza per capire l’andazzo e si tuffano ignudi in acqua. I TSC li invidiano. e Si tuffano.
Inizia il soundcheck per i Soundsick. – breve pausa- Interrotto il soundcheck per i Soundsick. La presentazione di un libro ci impedisce di fare rumore (attuale definizione della musica rock per tutti gli assessori d’ Italia).
Ore 19.o0, ormai. Scatta una racchettonata agonistica. Alle 20.00 ci sgranocchiamo un panino con la salsiccia offerto dall’organizzazione ( o meglio: l’organizzazione ha imposto coattivamente all’innocente paninaro di dar da mangiare agli affamati. Panini che non saranno mai rimborsati. Ah! I diritti dei lavoratori!)
Alle 20.30 inizia il soundcheck per i Soundsick, poi per la Fabbrica dei Sogni di Carta ed infine noi, i primi ad esibirsi.
Da segnalare che il tizio di 45 Kg era praticamente l’unico vero scatenato fan, ma è stato portato via a forza (?) dalla security. E’ stato visto camminare sulla sopraelevata intorno all’ 1:00 di notte.
E la serata? La serata è andata come ci si aspettava e come eravamo stati messi in guardia… pubblico scarso per quelle che erano le potenzialità, ma di certo pochi (ma non pochissimi) ma OTTIMI.
Meno ottimo chi non si è degnato di un ciao, un grazie o almeno un vaffanculo. Ma non possiamo pretendere chissà cosa non trovate?
Un grosso grazie va comunque allo staff che era sul palco e Gabriel Pardi che con la loro disponibilità ci hanno aiutato a far riuscire una serata che non era partita con piede giusto.